Si apre con ‘Sciocchezze’ la giornata conclusiva di ‘(R)esistenze Femministe’, il festival proposto e ospitato anche quest’anno per la ricorrenza – e oltre – dell’8 marzo dalla Casa delle Donne di Terni.
Andata in scena domenica 16 marzo, a cura della nostra Irene Loesch, fondatrice e coordinatrice del Progetto Mandela, nonché voce narrante della vicenda, questa breve opera teatrale in un unico atto ci ha portato all’interno di una fredda fattoria dell’Iowa dei primi del ‘900. La storia parte di fronte ad un delitto da ricostruire e risolvere. In scena Cecilia Di Giuli e Elisa Gabrielli, formatrici del Progetto, Amadeo Carlo Capitanelli e Tommaso Onofri.
A pensarci bene anche lei era un po’ come un uccellino… Com’è cambiata.
‘Sciocchezze’ o ‘Inezie’ – Trifles il titolo originale dell’opera di Susan Glaspell del 1916 – è il modo in cui vengono giudicati e dismessi dagli uomini impegnati nell’indagine, tutti quei dettagli e quelle questioni inerenti alla vita quotidiana femminile, che la comune esperienza, conoscenza ed empatia porteranno invece le donne presenti sulla scena a notare. Si svilupperanno così due indagini parallele, segnate da considerazioni e approcci molto differenti, figli dei diversi ruoli sociali ricoperti da uomini e donne, che culmineranno con la proposta di un atteggiamento morale inedito e che fin dall’inizio ha segnato l’opera come rivoluzionaria.
Chi lo punirà?
Noi… Noi non dobbiamo fare niente.
La scenografia essenziale lascia spazio al dialogo, alle differenti narrazioni e al confronto fra i personaggi. L’azione si svolge nella sua interezza in un’unica stanza, eppure la scena sembra cambiare al ritmo dell’avvicendarsi dei personaggi sul palco, delle loro parole e dei loro silenzi, evidenziando la differenza di atteggiamento delle donne fra loro e davanti agli uomini, lasciando emergere il potere della solidarietà femminile che condurrà alla verità. La voce e il silenzio sono elementi centrali nell’intera vicenda, così come la possibilità di scegliere come utilizzarli.



Susan Glaspell tra le drammaturghe americane più influenti del secolo scorso, vincitrice del Premio Pulitzer con Alison’s House (1930), è riconosciuta come una pioniera del movimento femminista. Trifles, ispirato a un reale fatto di cronaca di cui l’autrice si occupò nel ruolo di giornalista, è fra le opere più frequentemente incluse nelle antologie teatrali americane. Dato il suo immediato successo, l’autrice lo adattò a short story, con il titolo A Jury of her Peers – Una giuria di sole donne in italiano.
Per l’acutezza e l’ingegno dell’opera, “Delizioso” è il modo in cui Irene ha definito questo pezzo teatrale, che non possiamo che consigliarvi di recuperare!