Mare Monstrum – Spettacolo conclusivo dei laboratori di Progetto Mandela

Mare Monstrum – Spettacolo conclusivo dei laboratori di Progetto Mandela

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Lunedì 20 aprile alle ore 21.00 al Teatro Secci di Terni è andato in scena lo spettacolo MARE MONSTRUM, frutto di 6 mesi di lavoro dei laboratori di Progetto Mandela, che dopo un anno di fermo, hanno ripreso i lavori, grazie al finanziamento del bando dell’ 8×1000 della Chiesa Valdese e del contributo del Comune di Terni.

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Lo spettacolo è dedicato al fenomeno delle migrazioni, alle storie di vita di chi è costretto a fuggire da dittature, guerre e miseria e alle politiche europee e nazionali nel “gestire” un fenomeno che inevitabilmente coinvolgerà sempre di più la vita di tutti. In scena e dietro le quinte gli allievi dei laboratori di drammaturgia, scenografia, costumi, musica, recitazione, comunicazione, che in 6 mesi di intenso lavoro hanno potuto sperimentare sotto la guida di professionisti di ogni campo, la produzione di uno spettacolo teatrale in tutte le sue fasi, il lavoro di gruppo, la partecipazione attiva e l’impegno civile. Razzismo, intolleranza, accoglienza, uguali diritti per tutti sono i temi che Progetto Mandela tratta da oltre 25 anni nei suoi laboratori e nelle sue produzioni teatrali, perché parlarne continua essere profondamente necessario. Le migrazioni, che con i conflitti, le guerre e la miseria nel “Sud” del mondo stanno aumentando di giorno in giorno, nel “Nord” generano paure, chiusure, rigurgiti razzisti e reazioni irrazionali e incontrollate. Gli stati europei non esprimono principi condivisi e le frontiere sono muri invalicabili. Nonostante questo, il flusso di chi fugge alla ricerca di pace, lavoro e diritti è inarrestabile. Per quanti partono, troppi non arrivano, inghiottiti dal deserto e dal mare o uccisi della violenza dei trafficanti. Con Mare Monstrum Progetto Mandela vuole raccontare questa realtà. Basato su documenti, storie di vita reale, lo spettacolo trasmette punti di osservazione obliqui per ri-flettere ciò che spesso rimane celato, con ironia, una dose di cattiveria e molta empatia.

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La Redazione

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