Il 25 novembre ricorre la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne‘ ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999. In questa data in tutto il mondo si svolgono iniziative per affrontare e sensibilizzare sul tema della violenza di genere. Un appuntamento importante nato per creare consapevolezza intorno a un argomento di assoluto rilievo. Secondo i dati dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità infatti, una donna su tre ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza.
Come ogni anno questa ricorrenza ha visto il Progetto Mandela in prima linea. Per l’occasione è stato realizzato uno spettacolo in cui i ragazzi e le ragazze che partecipano ai laboratori teatrali hanno dato vita a una performance ispirata alla vita della pittrice Artemisia Gentileschi. Si è trattato del primo appuntamento aperto al pubblico nell’ambito dei laboratori 2024/2025 del Progetto, esperienze rese possibili grazie ai fondi dell’8×1000 della Chiesa Valdese.
Vissuta nella prima metà del Seicento, Artemisia Gentileschi è oggi ricordata come una squisita artista appartenete alla scuola caravaggesca. Una, se non l’unica, di quel periodo in cui alle donne non era permesso esprimersi attraverso l’arte. L’innegabile talento si accompagnò a una vicenda biografica che ha colpito profondamente i ragazzi e le ragazze del Progetto Mandela che hanno scelto di lavorarci e raccontarla attraverso il teatro.
Artemisia come è noto fu vittima di un brutale stupro e, a differenza di quanto si era soliti fare al tempo, non si piegò al matrimonio riparatore ma ebbe l’incrollabile coraggio di far processare il suo aguzzino, Agostino Tassi, sostenuta solamente da suo padre Orazio. Nonostante le barbare procedure e le pubbliche umiliazioni a cui fu sottoposta durante il processo, ottenne la condanna di Tassi che comunque, grazie alle protezioni di cui godeva, non la scontò mai.
Alle 18 di ieri, lunedì 25 novembre 2024, in Piazza della Repubblica, dalle scalinate del PalaSì è andata in scena ‘Artemisia e le altre’, la performance teatrale che si è ispirata a quei fatti. Un’occasione per riflettere attraverso il teatro sulla violenza della società patriarcale, sui diritti negati alle donne, sull’ingiustizia e sulla forza necessaria per combatterla.
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In scena con il coordinamento di Elisa Gabrielli e Luisa Contessa: Mohammed Amine Boullagui, Maia Brondo, Giovanni Coppari, Giacomo Gubbiotti, Cecilia Murgante, Bianca Tagliamonti e Massimo Tiberti. Voci fuori dal coro: Ettore Astorri e Anita Meloni. I costumi sono stati realizzati da Alessandra Landolfo, Aisha Luzi, Yari Luzi e Caterina Ponteggia coordinati da Irene Sdogati.
La performance si è svolta all’interno della manifestazione curata da Terni Donne con l’esibizione del corso ‘VocInsieme‘ della Casa delle Donne a cui è seguita la lettura dei nomi delle donne vittime di femminicidio.