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‘La Rosa Bianca’, lo spettacolo del Progetto Mandela per il Giorno della Memoria

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Il Progetto Mandela è attivo a Terni da 35 anni: un’esperienza unica sotto il profilo educativo e formativo in campo creativo, basata su dinamiche partecipative. Rivolgendosi ai giovani e alla comunità il Progetto Mandela rappresenta l’occasione per sperimentare da protagonisti l’importanza dei diritti e per riflettere sui grandi temi sociali di attualità attraverso un metodo che permette di imparare direttamente sul campo.

Ieri sera, in occasione del Giorno della Memoria, il Progetto Mandela ha presentato lo spettacolo ‘La Rosa Bianca’, ispirato alle vicende dell’omonimo gruppo di studenti attivo all’Università Maximilien a Monaco di Baviera fra 1942 e 1943, che si oppose all’oppressione del Nazismo.

I loro nomi erano Hans e Sophie Scholl, sua sorella, Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf, tutti poco più che ventenni. Durante la folle dittatura di Adolf Hitler i membri de La Rosa Bianca organizzarono manifestazioni non violente e distribuirono molto coraggiosamente dei volantini in varie città tedesche. Furono tra le poche voci che, nella Germania dominata dalla barbarie nazista, si levarono decise contro quell’oppressione. Finiti nelle mani della Gestapo, i cinque ragazzi de La Rosa Bianca subirono un processo sbrigativo che in realtà era soltanto una farsa. Accusati di incitare “al sabotaggio e al rovesciamento dello stile di vita nazionalsocialista” vennero tutti condannati a morte e decapitati.

Una storia di giovani, di diritti e di ribellione che ha colpito i ragazzi e le ragazze che partecipano ai laboratori del Progetto Mandela e che sono riusciti a identificarsi con lo spirito di quei loro coetanei. Tante le persone presenti alla Casa delle Donne di Terni per assistere allo spettacolo e che hanno gremito la sala.

Irene Loesch, coordinatrice e anima del Progetto Mandela, è anche l’autrice della drammaturgia. L’ha definita “una storia che è più vicina ai ragazzi perché i protagonisti de ‘La Rosa Bianca’ erano poco più grandi di loro. Giovani che hanno vissuto un momento tragico della loro Nazione e, vedendo cosa stava succedendo, hanno trovato la forza per ribellarsi, sviluppando il proprio pensiero critico senza avere paura di dire ciò che pensavano”.

Per i ragazzi che hanno partecipato alla creazione dello spettacolo credo che conoscere delle figure che possano essere vicine a loro sia molto utile e anche giusto. Prima di scegliere questa storia abbiamo chiesto loro cosa volessero proporre per il Giorno della Memoria e quando gli abbiamo sottoposto La Rosa Bianca sono stati entusiasti perché hanno sentito di avere gli strumenti per farlo e da lì siamo andati avanti. La vicenda de La Rosa Bianca a oltre ottant’anni di distanza è ancora un inno alla libertà che oggi appare più attuale e necessario che mai”.

In scena i giovani dai 15 anni in su che partecipano al laboratorio di recitazione coordinato da Luisa Contessa ed Elisa Gabrielli: Ettore Astorri, Maia Brondo, Maria Carboni, Giovanni Coppari, Giacomo Gubbiotti, Anita Meloni, Cecilia Murgante, Bianca Tagliamonti e Massimo Tiberti. Suggestive le scenografie digitali così come i costumi creati per l’occasione da Yuri Luzi, Youssef Ghobni, Aisha Luzi e Caterina Ponteggia coordinati da Alessandra Sarti e Irene Sdogati.

Dopo lo spettacolo per il Giorno della Memoria, un progetto realizzato grazie ai fondi dell’8xMille Valdese, ora dal Progetto Mandela il prossimo appuntamento pubblico sarà per il ‘WoMandela’ all’interno del Festival (R)Esistenze Femministe del 16 marzo e poi si andrà dritti verso lo spettacolo conclusivo dei percorsi laboratoriali 2024/2025 che si terrà il prossimo 16 aprile.