Mercoledì 10 dicembre verso le 15:30 al Teatro Secci i ragazzi di Scenografia e noi di Recitazione abbiamo potuto usurfruire di un importante incontro con l’esperto di luci scenico-teatrali, Iuraj Saleri. Non si può certo negare la sorpresa nel rendersi maggiormente conto di quanto un diverso tipo di illuminazione possa cambiare, stravolgere, intensificare, evidenziare e contrastare una determinata scena, dando vita a differenti atmosfere. Ebbene sì! La luce in scena è una costante, anche quando vi è buio. Per gli attori poi è stato un’importante lavoro di sensibilizzazione, se così vogliamo dire, affinché niente venga dato per scontato. A questo proposito la nostra insegnante di azione-movimento-espressione del corpo in scena, Luisa Contessa, invitandoci a questo incontro, ha ribadito che “La luce è un elemento fondamentale in teatro, è un elemento che racconta la temperatura ed il colore dell’azione e del movimento”. Allo stesso modo Simone Mazzilli, sempre del laboratorio di recitazione, ha semplicemente specificato che “la luce costituisce una componente fondamentale della recitazione”, la quale di conseguenza ne viene influenzata. Per gli scenografi essa si rivela a maggior ragione un campo di studio imprescindibile.
Per parte sua Iuraj, il giorno dell’incontro, ha voluto introdurre le sue spiegazioni, presentandoci rapidamente il contesto storico, nel quale le luci hanno via via hanno cominciato ad evolvere sia in fatto di qualità che di importanza, spingendosi un minimo sulle caratteristiche minime dello spazio scenico e sul lato tecnico prettamente legato all’illuminazione: dallo sfruttamento della luce naturale del sole a quella delle candele, dalle lampade a gas fino a quelle elettriche. Partendo da questo quadro sinottico di carattere storico, Iuraj si è preoccupato poi di esporre i diversi tipi di luce, i loro nomi, spesso conseguenti alla loro effettiva funzione, senza mai tralasciare tramite numerosissimi esempi quelle che sono state le sue esperienze, le sue convinzioni e le sue preferenze maturate nel corso della sua lunga vita professionale. L’espressività e l’intensità dei colori in base alle scene e ai personaggi, nonché la posizione delle luci, costituiscono di fatto una forma latente di azione ed espressione diegetica vera e propria.
Un incontro davvero piacevole e leggero, conclusosi con un sincero invito da parte di Iuraj ad approfondire questa disciplina per poter realmente dare un senso alla numerosa serie di spunti che lui ci ha dato. E noi tutti lo ringraziamo.
Alessandro Spiropulos