Continuiamo con le nostre interviste alle formatrici del Progetto Mandela. Stavolta è il turno di Irene Sdogati che quest’anno cura il laboratorio di costume teatrale. Ci siamo fatte raccontare meglio come si realizzano gli abiti di scena e come stanno lavorando in vista dell’imminente spettacolo conclusivo.
Da quanto tempo collabori con il Progetto Mandela?
“Ho iniziato proprio quest’anno, è la prima esperienza”.
Come vi state muovendo con il laboratorio di costume teatrale?
“Mi sta piacendo molto, soprattutto mi piace condividere la sperimentazione con le ragazze, evitando di fare cose che siano troppo ‘classiche’ ma, al contrario, preferisco coinvolgerle in diverse tecniche. Come il ricamo o anche l’uso di bombolette spray sui tessuti“.
Su che cosa avete lavorato finora?
“Abbiniamo la pratica alla teoria fatta di storia del costume, della moda e del cinema. Ora ci stiamo focalizzando sui costumi dello spettacolo del 16 aprile. Abbiamo fatto un po’ di ricerche sulle immagini e sui colori, cercando di individuare i costumi che caratterizzassero meglio i personaggi“.
Che costumi vedremo sul palco del Teatro Secci?
“I ragazzi andranno a rappresentare un gruppo scolastico, quindi più o meno loro stessi”.
Lo spettacolo del 27 gennaio per il Giorno della Memoria invece era ambientato nei primi anni Quaranta.
“In quel caso le ragazze e i ragazzi del laboratorio di teatro ci avevano proposto alcuni loro abiti e abbiamo cercato di dare uniformità a livello cromatico“.
Si notava. Ultima domanda che è quella che abbiamo posto a tutte le formatrici. Che cosa ti ha colpita di più durante il laboratorio?
“Quello che mi ha stupita è la cultura delle ragazze che seguono il laboratorio di costume, che sono anche molto giovani. Hanno un’età fra i 16 e i 18 anni. A livello emotivo, mi hanno colpito la loro maturità e curiosità”.



Chi è Irene Sdogati. Frequenta l’Istituto d’Arte di Terni ed è qui che si appassiona sempre di più all’arte, in particolare alla fotografia e al cinema. Nel 2009 completa il suo primo anno All’Accademia di fotografia di Roma, mentre nel 2011 si iscrive all’Istituto italiano della moda concludendo il percorso triennale e successivamente frequenta un master in costume per il cinema ed il teatro.
Ha vissuto in varie città come Londra, Barcellona e Berlino che hanno contribuito a darle una visione più ricca e ampia soprattutto in campo artistico. In questi anni sperimenta varie tecniche come la cianotipia, la serigrafia e la tintura dei tessuti. Il focus dei suoi lavori è sul ricamo e la fotografia e da sempre unisce varie tecniche usando anche materiali insoliti.