La sera del 22 Gennaio, il Progetto Mandela ha portato in scena lo spettacolo “Coraggio e a presto!”, per ricordare le vittime dell’Olocausto, ispirandosi alle lettere di Louise Jacobson, una studentessa parigina ed ebrea arrestata per non aver indossato la stella gialla, con lei viene fermata anche la madre ma Louise la vedrà solo una volta. Dalla prigione per minorenni di Fresnes viene mandata al campo di concentramento di Drancy e poi ad Auschwitz, dove perderà la vita nelle camere a gas. Louise ci racconta la sua prigionia in uno spettacolo dove le lettere sono le vere protagoniste. Per Louise la prima preoccupazione è quella di tranquillizzare i suoi cari, fa loro sapere che sta bene, riceve delle vere e proprie lezioni da dei professori, anche loro prigionieri. Tutti la rispettano e la trattano con gentilezza,ma i giorni passano e la liberazione appare sempre più lontana e Louise ne è consapevole. L’ultima lettera è per il padre, per informarlo della sua deportazione. Qui gli chiede di non disperare, perché ovunque sarà potrà sentirlo e ne soffrirebbe.
Elisa Gabrielli, nel ruolo di Louise, divide la scena con l’incredibile voce di Noemi Nori e la fisarmonica di Eleonora Tomassetti. I divertimenti e gli svaghi dei parigini che non si fermano nonostante la guerra, causano un forte contrasto con l’immagine di Louise, che compare sempre sola, vicino al suo letto e alla finestra, leggendo lettere su lettere, sperando che queste le restituiscano parte di quella vita che sta perdendo.
Il tempo scorre, lento, lo vediamo conteggiato ogni poco sullo schermo che divide gli attori dagli spettatori. Le lettere si susseguono, simili, una dopo l’altra, in un crescendo che ci sostiene fino alla fine, facendoci sentire sulla nostra pelle l’ansia di una interminabile attesa.
Che dire? Grazie a tutti. Vedervi lavorare insieme per offrirci questo spettacolo è stata una grande emozione.
Le risate di Louise e il suo essere così forte ci hanno fatto entrare in un mondo terribile, ce lo hanno fatto sentire per naturale contrasto, più crudele e più disumano, ma anche più debole, perché non è riuscito a piegarla, a farla arrendere e disperare. E allora diciamolo sempre e forte come lei, per non dimenticare: Coraggio e a presto!
Veronica Sani