Coraggio e a presto
Stagione 2014 - 2015
Louise Jacobson vive nella Parigi degli anni ’40 ed è una normalissima ragazza di 17 anni. Il suo mondo è la scuola, la sua casa i suoi amici e la sua vita di adolescente. Ma Louise è anche ebrea e così un giorno, tornando a casa dalla scuola trova ad aspettarla 2 ispettori che erano venuti per arrestare la sorella maggiore Nadia, fuggita con il marito settimane prima a Lione, nella zona libera della Francia dove sarà impegnata nella Résistance. I due ispettori arrestano Louis, per non aver indossato la stella gialla e la madre perché trovano in casa alcuni scritti di ispirazione comunista. La madre viene portata nella prigione di „La Petite Rochette“ e Louise nella prigione per ragazze minorenni di Fresnes, dove si ritrova in cella con prostitute e truffatrici. Nonostante l’accusa verso di lei cadrà, Louise verra portata a Drancy, il campo di concentramento per gli ebrei francesi, dove rimarrà dal 14 ottobre 1942 al 13 febbraio 1943. Le razzie nei confronti degli ebrei eseguite dalla polizia francese per conto dei nazisti sono arrivate al loro culmine. Insieme a migliaia di altri Louise verrà deportata a Auschwitz e mandata direttamente nelle camera a gas. Lo stesso destino sarà riservato alla madre qualche mese dopo. Da Fresnes e da Drancy Louise scrive lettere alla sua famiglia e ai suoi amici. Descrive la sua vita nel carcere con intelligenza, humor e uno sguardo sempre positivo, allegro quasi, e nonostante la situazione non permettesse troppa speranza, è lei a incoraggiare gli altri che stanno fuori a non preoccuparsi per lei, ad avere coraggio ed essere ottimisti. Le lettere sono state pubblicate dalla sorella di Louise nel 1995, quando si moltiplicarono in tutta Europa nuovi rigurgiti antisemiti. Le parole di questa giovane e forte ragazza , detta anche l’”Anna Frank francese, sono una testimonianza toccante e piena di speranza nella capacità del genere umano di rimediare ai suoi errori ed orrori. La sua ultima lettera si conclude così: “Papà mio, ti mando centomila baci, e ti abbraccio con tutte le mie forze.Coraggio e a presto. Tua figlia, Louise.”
Lo spettacolo vede la giovane Louise, con il suo racconto epistolare di adolescente spensierata e ottimista, catapultata suo malgrado all’interno della storia travagliata della Francia occupata e collaborazionista. Le sue lettere sono un disperato tentativo di recuperare una parvenza di normalità, come di “normalità” ci parlano le canzoni dell’epoca che fanno da contrappunto e da eco del mondo esterno all’isolamento forzato di una ragazza colpevole solo di essere “ebrea”.
Dalle lettere di Louise Jacobson
Una produzione del Centro Diritti Umani
Drammaturgia e Regia Irene Loesch
con Elisa Gabrielli
Cantante Noemi Nori
Fisarmonica Eleonora Tomasucci
Debutto Teatro Secci 22 gennaio