Progetto Mandela ultimo atto?
Il Progetto compie 25 anni e si trova a vivere uno dei momento più difficili della sua storia: dover prendere la decisone di non riaprire i laboratori nel prossimo autunno. Non ci sono più le condizioni, vengono meno le garanzie dei finanziamenti pubblici, la sede, inadeguata e fatiscente, non è più garantita, le istituzioni sono defilate. Consci di dover arrivare a un cambiamento, si decide comunque di festeggiare un traguardi notevole: 25 anni di lavoro culturale e artistico indipendente dalle logiche politiche e orientato verso la ricerca e l’impegno sociale e politico nel vero senso della parola. Vengono messe in campo tutte le forze per garantire l’apertura dei laboratori, le collaborazioni con le altre realtà del territorio, la produzione di performance, i corsi, le conferenze, le trasmissioni radio. Il teatro come sempre è al centro delle attività.
Nasce una rassegna di reading di teatro contemporaneo in collaborazione con Il CENDICdal titolo 10Teatri x 33Autori con 10 serate presso la biblioteca del CLT.
Per la giornata della Memoria il Centro per i Diritti Umani produce lo spettacolo LA SCELTA che vede in scena giovani attori professionisti umbri.
La chiusura dell’anno è affidata allo spettacolo di Progetto Mandela “25 in direzione ostinata e contraria”, una carrellata di tutti gli spettacoli prodotti nei 25 anni.
“….e i tanti personaggi, che in 25 anni di teatro sono nati dalla creatività dei laboratori di Progetto Mandela, riprendono vita in una sorta di Helzapoppin e prepotentemente si liberano dai bauli impolverati e ritornano in palcoscenico per raccontarci le loro storie in incontri inusuali, superando ogni confine spazio – temporale, prerogativa dei sogni e del teatro. Li accomuna un’unica passione: la lotta contro ogni forma di razzismo e di discriminazione e l’affermazione dei diritti umani. Il loro racconto è tragico, comico, grottesco, commuove, fa ridere e pensare e riflette, come in uno specchio, i sentimenti dell’umanità. Non c’é modo migliore per festeggiare un compleanno, importante come questo dei 25, che invitare i tanti amici, che hanno vissuto in periodi diversi ma sempre con lo stesso spirito l’esperienza dei laboratori teatrali di Progetto Mandela, per ridare corpo e voce a questi personaggi. E non c’è gioia più grande che vedere la risposta affettuosa e la voglia e disponibilità di tanti di partecipare e mescolarsi, come i personaggi che interpretano, tra chi oggi ha l’età che avevano loro quando frequentavano Progetto Mandela, prima di diventare ingegneri, artigiani, avvocati, disoccupati, artisti, architetti, medici, insegnanti, madri e padri. “A m’arcord”, non nostalgia, ma stupore nel ritrovarsi lì, sullo stesso palco, con gli stessi odori di polvere e trucchi, con la stessa passione per il teatro, per i diritti e per quell’esperienza che non si dimentica. Migliaia di giovani hanno partecipato in questi anni a creare le storie, i costumi, le scene, le musiche, hanno dato corpo e voce ai personaggi e con loro sono presenti tutti (anche se non fisicamente) in questa grande festa del teatro civile. Decine e decine di artisti e teatranti hanno condiviso e messo al servizio dei giovani la loro professionalità e le loro competenze, mettendosi in gioco continuamente. In uno scambio continuo e stimolante tra allievi e maestri e tra generazioni, il Progetto Mandela ha coltivato passione per la cultura, la creatività, la sperimentazione, il dialogo e la condivisone. L’impegno di tutti dal 1988 al 2013 ha fatto crescere il Progetto Mandela e questa di oggi è un’occasione speciale per ritrovarci sul palcoscenico in questo grande gioco di fantasmi per rivivere le emozioni che in questi anni abbiamo regalato a noi e al nostro pubblico. Un velo di tristezza ci assale quando pensiamo a chi non c’è più, quando ricordiamo il sorriso di Maria Elena appena arrivata per collaborare con noi, quando vediamo gli oggetti e i bozzetti nati dalle mani d’oro di Fabio e quando sentiamo i suoni della chitarra del grande musicista Francesco Jalenti che ha condiviso il suo enorme talento con il Progetto Mandela e che è stato l’energia inesauribile di quella stagione musicale nella quale è nato il musical “I have a dream” che oggi è più attuale che mai. Sono qui con noi in questa festa che chiude una stagione lunga 25 anni. Tutti insieme cercheremo altre strade, altri luoghi e continueremo a raccontare storie, perché come Pulcinella, il teatro non muore mai.” (dal programma di sala)